Nel Common Law ‘Dissenting opinion’ è il documento con il quale il Giudice che in Camera di Consiglio ha votato contro rimanendo in minoranza, spiega ed argomenta il suo dissenso rispetto alla decisione assunta in sentenza.
Dissentig opinion’ è il titolo di questa breve riflessione inviataci da Teofilo, uno studente di teologia dogmatica presso l’Università Gregoriana e già laureato in “utroque”, che così desidera essere appellato ed identificato.
Dato l’elevato spessore culturale e la profondità delle argomentazione che Teofilo propone, Convergenza Cristiana ha deciso di accogliere l’invito rivoltole e di pubblicare il testo inviatole.
“Non è corretto l’asserto secondo il quale la sodomia è un peccato ma non è un crimine perché ogni peccato è un crimine.
Nel Codex questo è chiarissimo e la Chiesa che ha a cuore la ‘salus animarum’ ha ben precisato che il peccato, ogni peccato, è un delitto che va riparato attraverso il sacramento della riconciliazione e la giusta penitenza.
In alcuni ordinamenti civili, quali quelli islamici, poi, il peccato contro Dio e la sodomia sono reato e sono puniti in modo più o meno severo.
Negli ordinamenti derivati dall’illuminismo e marcati dai diritti soggettivi elevati a dogma invece, la sodomia è ora tollerata, ora considerata del tutto lecita, tanto da poter affidare minori a coppie gay.
E tuttavia la sodomia è sempre un crimine perché come ogni peccato offendendo il purissimo seno Trinitario ed il fuoco di amore che brucia in esso, costringe Dio giudice giusto e misericordioso, alla purificazione ed ai flagelli che seguono il giudizio; i flagelli degli Angeli di cui al capitolo 15 dell’Apocalisse, e non solo.
Tutto l’Antico Testamento è improntato a questo ‘modus operandi’ di Dio verso il Popolo Ebreo quando tradisce il patto di amore siglato sul Sinai. La deportazione a Babilonia ha la causa ultima nel tradimento del patto del Sinai e nel peccato esattamente come la distruzione di Sodoma.
Dunque la sodomia è un crimine non punito da tutti gli Ordinamenti civili ma è certamente punito dal superiore Ordinamento governato dalle leggi di Dio. Questo il motivo ultimo per il quale la sodomia che è peccato è anche crimine. La sodomia offendendo Dio finisce a ledere il bene comune che è una realtà sociale ma anche soprannaturale: la presenza dell’ordine soprannaturale nel naturale. Per garantire
pace e sicurezza nell’Ordinamento naturale, occorre garantirlo anche in quello soprannaturale.
Invitare i Vescovi a contrastare legislazioni che pongono fuori dal confine della liceità la sodomia è peccato grave, oltre che un marcato errore teologico.
Chi così insegna non solo giustifica incentivandolo il crimine che lede e viola il bene comune, ma adultera la parola di Dio inequivocabilmente consegnata all’uomo nella vicenda di Sodoma. Il risultato ultimo di tale insegnamento una Chiesa divisa e confusa ed una società che perde di senso e costringe all’intervento la giustizia divina.
I Vescovi ed il loro clero, devono ben spiegare che l’amore verso colui che pecca non si risolve con la cancellazione e la giustificazione del peccato che dunque non può essere un crimine. Si risolve invece con l’accoglienza del peccatore il quale
in cambio del perdono si deve impegnare a non peccare più. Si risolve con il donare al peccatore il vero ed unico bene possibile e certo, ovvero la conoscenza dell’amore di Cristo e la partecipazione illimitata alla forza benefica, sanante, gioiosa ed infinita perché divina, che il buon Gesù arreca all’anima di chi ha la fortuna di conoscerlo e conoscendolo di poterlo amare. Non il contrario.
Non si può e non si deve tacere l’erroneità di un ragionamento fallace perché ancorato ad una premessa maggiore che vuole che l’amore sia giustificare e comprendere tutto. L’amore coincide sempre con la verità e la giustizia, le quali quando accolte aprono la strada alla letizia ed alla pace e dunque alla gioia dell’uomo che incontra Dio nel dolore e perciò nell’amore. Ma per chi ha la fede di un granello di senape aprono anche la strada alla guarigione prima dell’anima e poi del corpo e della mente. E questo è bene non dimenticarlo mai.”
Teofilo